Page 11 - Odi e Inni
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e tu, mentre urlano aspre le raffiche,
ricordi ai bimbi chiusi che ronzano
per casa come api nel bugno,
le rosse ciliegie di giugno.
Rosea ma lazza come la vergine
che sul materno palpito s’educa,
tu ami la casa tranquilla,
tu ami il camino che brilla.
Maturi lenta come la vergine,
che un dì qualcuno stacca dai rosei
fratelli; e poi liba con lieto
stupore un suo miele segreto.
IL SEPOLCRO
Lasciate il sepolcro alla carie
che roda anche il nome a chi giace;
velato da parïetarie
non resti che… pace…
S’attorcano insieme i vilucchi,
si strascichi il rovo e la vite
salvatica; e il vento v’ammucchi
le foglie marcite.
Un giorno verrà… Ma quel giorno
che strazi di fiori! che strappi
di ricci! che sperpero intorno
di candidi pappi!
Lasciate quell’edera! Ha i capi
fioriti. Fiorisce, fedele,
d’ottobre, e vi vengono l’api
per l’ultimo miele.
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