Page 10 - Odi e Inni
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tu pure un po’: tremando
                         l’attimo io vedo, quando

                         non ti penserò più!



                         Resta di me, pensiero!
                         Ch’io creda, o Dio! Tuoi servi,
                         Morte, sian vene e nervi;

                         pensiero, anima, no!



                         Ch’io resti col pensiero,
                         che non si estingua mai!
                         E sempre in me sarai,

                         in te sempre sarò.



                         Ma… Oh! l’eterna doglia
                         del mio pensiero sperso,



                         quando nell’Universo
                         cerchi ciò che non v’è!



                         quando le braccia voglia
                         per ricondurti al seno!

                         la bocca! gli occhi! almeno
                         perch’io pianga su te!








                                                L’ULTIMO FRUTTO





                         Io t’amo, o tarda bacca selvatica,
                         che non maturi se non nell’intima

                         cucina, pendendo in corimbi
                         più su delle dita dei bimbi.



                         Te il più ritroso porta tra gli alberi
                         familïari, ed ultima, e piccola

                         ma cara, il villano ti coglie
                         pensoso al cader delle foglie;





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