Page 81 - Nuovi poemetti
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Me lo ninnavo in collo le nottate
intere al fresco, uscendo con lui fuori
al lucciolìo dell'odorosa estate.
Pensavo ai mesi ch'ebbi in me due cuori...
Come piangeva or l'uno e l'altro, accanto!
E tra quella allegria di grilli mori
come passava triste ora quel pianto!
VI
- Ma che vuoi dunque? Andar con loro? E ch'io
ti lasci andare? A me tu lo domandi?
Per me t'ho fatto! - Eppure un giorno, addio!
- Hai pianto e pianto a ciò che ti rimandi
donde sei sceso. Ora ti lascio alfine! -
Restò con gli occhi aperti fissi grandi.
Gli misi la cuffietta con le trine;
la sua camicia, la sua vesticciola,
gli misi i fiori nelle sue manine.
L'accomodavo senza far parola,
quando d'un tratto udii parlar da basso.
Gli misi le scarpine con la suola
nova, pulita... O Dio, nemmeno un passo!
VII
La terra, non l'avean toccata ancora!
oh! i miei piedini!... I bimbi della scuola
venner coi fiori un po' dopo l'aurora.
E c'era il prete, il prete con la stola.
Era pronto il bambino, era vestito.
Quando sonò la gloria alla chiesuola...
Che scampanìo festoso ed infinito!
L'angiolo andava a gli angioli, a cui tanto
avea sorriso tacito e romito.
E va, va pure, piccolo mio santo...
Cos'è la mamma? E che può darti? Il petto
e un po' di latte; il cuore, un cuore affranto;
e poi, cos'altro? Oh! niente, angiolo eletto.
VIII
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