Page 74 - Nuovi poemetti
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della lor guida! E videro uno spetro,
lontano, col bastone e la bisaccia.
Corsero. Corse, coi marmocchi dietro,
la madre. E come furono di paro...
era il brodiag. Egli si fermò, tetro.
La grande barba risplendeva al chiaro
di luna... «Guida, esso non c'è, sii tu!
La luna è pronta...» Oh! come rise amaro!
Rideva; e i cani urlavano vie più.
I DUE ALBERI
I
Vento dei Santi, il giorno si raccoglie
già per morire; e tu su' due gemelli
alberi soffi, e stacchi lor le foglie.
Ora le tocchi appena, ora le svelli:
quali cadono a una a una, quali
partono a branchi, come vol d'uccelli.
Tutta una fuga, quando tu li assali,
si fa nel cielo, e in terra, fra le zolle,
un fruscìo grande, un vano tremor d'ali:
stridono e vanno, girano in un folle
vortice, frullano inquïete attorno,
calano con un abbandono molle.
A volte sembra muovano al ritorno,
a sbalzi... Ma, tu le riprendi, e porti
con te, via. Tutte son cadute e il giorno
è morto: tu lo sai, vento dei Morti!
II
Viene col vento un canto di preghiera
e di tristezza, e vanno via le foglie
con lui, stridendo in mezzo alla bufera:
«Noi di noi siamo le fugaci spoglie:
la nostra vita è sempre là dov'era.
Il vento in vano all'albero ci toglie:
là rinverzicheremo a primavera».
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