Page 73 - Nuovi poemetti
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II
Si sparsero dall'alba di quel giorno,
come da quercia morta aride foglie
a una ventata che le sparge intorno.
Stavano, come indifferenti, a soglie
di vecchie case, ad ascoltar lì, gronchi,
l'uomo gridare e sfaccendar la moglie.
Battean le selve; il frullo dei bofonchi
parea parole: erano péste i picchi
dei picchi verdi sui marciti tronchi.
Sedean sopra le pietre nei crocicchi,
guardando i carri; con pupille fisse
seguendo al passo i contadini e i ricchi.
Non c'era più! Non c'era più! Ma disse
alcuno: «Forse... se per suo costume
quello straniero sol a notte uscisse?»
E per le lande errarono nel lume
di luna, tutti, per le selve rare,
lunghesso il verde scintillìo del fiume.
Videro alcuni un uomo in mezzo a un mare
di luce, nero, e diedero la voce...
Ed era il vecchio che volea restare;
sopra un sepolcro, a' piedi d'una croce.
III
E scórse un giorno. E spuntò, grande grande,
la luna piena, e per il ciel si mosse.
Risplendean l'acque, risplendean le lande.
Come di giorno. Un giorno senza rosse
luci, né voci; il giorno d'un riverso
silenzïoso, che nessun più fosse.
Per vero, intorno, qualche cane sperso
urlava a lupo. Al colmo era la luna,
sola soletta in mezzo all'universo.
E nella terra errava quella bruna
compagnia d'ombre. Elle tendean le braccia.
Avean lassù tutta la lor fortuna!
E case e terre! E persa avean la traccia
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