Page 170 - Minerva oscura
P. 170

tura dei principii posti da Dante dietro Aristotele a tutti i peccati:
           dell'incontinenza cioè e malizia. Non mi dilungo: a tutti che ac-
           cettino per un momento la sovrapposizione che Dante fece della
           triplice divisione Aristotelica sulla settemplice distinzione teolo-
           gica, appare l'omogeneità, per così dire, e uniformità dei peccati
           d'incontinenza a confronto di quelli di malizia. Tanto più che
           Dante prendendo a modello e tipo il primo drama umano raccon-
           tato nella Bibbia, sottrasse alla lussuria e all'avarizia alcune loro
           forme, le quali però si rifondono nel peccato stesso d'incontinen-
           za, quando la penitenza ne ha cancellata l'ingiuria o il fine mali-
           zioso.





                                          IV.

                                  Moralium Dogma.


              Per l'importanza straordinaria che ha quest'operetta rispetto al-
           l'etica di Dante, ricordo qui, più distintamente che nel testo de'
           Prolegomeni, qualche suo tratto dal «Brunetto Latini» del Sundby
           (Firenze 1884). A p. 401 giova meditare questo prospettino:

                                       IUSTITIAE
                                   opponuntur duo
                       Negligentia                  Truculentia
                                                    Vis. Fraus.


              E questo prospetto è illustrato a p. 426 e seg. con parole deri-
           vate imperfettamente dal De Officiis (1, 7, 23):
              Duobus   praefatis   iustitiae   generibus   totidem   sunt   opposita
           iniustitiae genera, quae summopere cavere oportet, scilicet trucu-
           lentia et negligentia. Est truculentia iniustitia iniustam inferens



                                         170
   165   166   167   168   169   170   171   172   173   174   175