Page 633 - Jane Eyre
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Vi è sempre qualcosa d'imponente in una preghiera
           pronunziata con veemenza, e io ne fui commossa.
              Terminata la preghiera, gli demmo la buona notte;
           egli dovea partire presto presto.
              Maria e Diana lo abbracciarono e uscirono; mi era
           parso di sentire che le avesse pregate di ritirarsi.
              Io gli stesi la mano e gli augurai un buon viaggio.
              — Grazie, Jane, — mi disse, — tornerò fra quindici
           giorni e vi accordo tempo per riflettere.

              "Se ascoltassi l'orgoglio umano, non vi parlerei più di
           matrimonio, ma io ascolto soltanto il dovere e ho in
           mira solo la gloria di Dio.
              "Il mio Maestro è paziente: lo sarò io pure. Non vo-
           glio abbandonarvi alla perdizione: pentitevi ora che sie-
           te a tempo.
              "Rammentatevi che ci è ordinato di lavorare finché
           dura il giorno, perché la notte si avvicina e non vi è più
           tempo per lavorare; rammentatevi di quelli che vogliono
           avere tutte le gioie sulla terra.
              "Iddio vi darà la forza di scegliere una ricchezza, che
           nessuno potrà togliervi.
              Egli, parlando, mi aveva posato la mano sulla testa,
           mi aveva parlato con dolcezza e veemenza. Il suo sguar-
           do non era quello di un innamorato che contempla la
           donna amata, ma del pastore che sorveglia una pecorel-
           la, o piuttosto dell'angiolo che richiama l'anima a lui af-
           fidata.






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