Page 549 - Jane Eyre
P. 549
Maria e Diana si facevano più tristi quanto più avvici-
navasi il momento di lasciar la casa e il fratello.
Tutte e due si sforzavano di apparire come al solito,
ma non riuscivano a nascondere il loro dolore.
Diana diceva che quella separazione le pareva ben di-
versa dalle precedenti; perché si staccavano dal fratello
per anni, forse per sempre.
— Egli sacrificherà tutto al progetto formato da molto
tempo, — diceva ella, — anche le affezioni naturali e i
sentimenti più potenti. Saint-John ha l'aspetto calmo,
Jane, ma è divorato da una febbre ardente. Vi pare dol-
ce, e in certe cose è inesorabile come la morte, e il peg-
gio si è che la mia coscienza non mi permette di dissua-
derlo dei suoi propositi e non posso biasimarlo.
"È bello, nobile e cristiano, ma mi spezza il cuore.
Le lagrime le inondarono il viso. Maria chinò la testa
sul lavoro.
— Non abbiamo più padre, — mormorò, — e fra
poco non avremo neppure casa, né fratello.
In quel momento sopravvenne un piccolo incidente
che pareva fatto apposta per avvalorare il proverbio che
dice: "Una disgrazia non vien mai sola". Saint-John pas-
sava davanti alla finestra leggendo una lettera. Egli en-
trò dicendo:
— Lo zio John è morto.
Le due sorelle parvero colpite, ma non afflitte, né me-
ravigliate; esse consideravano quella notizia più impor-
tante che dolorosa.
— Morto? — ripetè Diana.
551