Page 548 - Jane Eyre
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— Lo leggo nei vostri occhi; rivelano un'indole che
non può contentarsi di quel tenore di vita.
— Non sono ambiziosa.
Sussultò alla parola "ambiziosa". Egli ripetè:
— No. Che cosa vi fa pensare all'ambizione? Chi è
ambizioso? So di esserlo, ma come lo avete indovinato?
— Parlavo di me stessa.
— Voi non siete ambiziosa, siete....
— Che cosa?
— Stavo per dire appassionata, ma avreste forse in-
terpretato male quella parola e vi sarebbe dispiaciuto.
Voglio dire che le affezioni e le simpatie umane eserci-
tano molto potere su di voi.
"Sono sicuro che fra poco non potrete contentarvi a
una monotona occupazione senza nessuno stimolante, e
neppur io, — aggiunse con enfasi, — non potrei vivere
sempre qui seppellito fra questi paduli e fra queste mon-
tagne; vi si oppone la natura che Iddio mi ha data.
"Qui, le facoltà che mi vengono dal cielo, sono rese
inutili, paralizzate. Vedete come sono in contraddizione
con me stesso.
"Io che predico a tutti di esser paghi di una umil sor-
te, e che proclamo bella la sorte di coloro i quali portan
l'acqua e taglian la legna nel servizio del Signore, io,
suo ministro, mi dibatto nella irrequietezza. Eppure bi-
sognerà che trovi il modo di conciliare i principii con le
tendenze.
Egli uscì dalla stanza. In un'ora avevo saputo più sul
conto suo, di quel che non avessi appreso in un mese.
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