Page 547 - Jane Eyre
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cuore avrebbe sofferto se avessi dovuto servire in casa
d'estranei.
Il posto non era ignobile né degradante e io presi su-
bito la mia risoluzione.
— Vi ringrazio dell'offerta, signor Rivers, e l'accetto
di cuore.
— Ma mi avete capito bene? — riprese. — Si tratta
della scuola di un villaggio; le vostre alunne saranno
tutte povere, figliole di contadini o tutt'al più di affitta-
iuoli. Non dovete insegnar loro altro che a far la calza, a
cucire, a leggere, a scrivere e a far di conto. Che cosa
farete delle vostre cognizioni, della vostra intelligenza,
dei vostri gusti?
— Li chiuderò in me per farne uso quando ve ne sarà
bisogno.
— Sapete a che cosa v'accingete, dunque?
— Sì.
Egli sorrise, e il suo sorriso non era né triste né ama-
ro, ma piuttosto era un sorriso di soddisfazione.
— Quando volete entrare in funzione?
— Domani andrò a vedere la casa, e se permettete,
aprirò la scuola nell'entrante settimana.
— Va bene.
Egli si alzò e passeggiò nella stanza; poi, fermandosi,
scrollò il capo.
— Che cosa disapprovate, signor Rivers? — gli chie-
si.
— Non rimarrete lungamente a Morton; no!
— Perché? Da che cosa lo arguite?
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