Page 125 - Jane Eyre
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Mi abbracciò e così avvinte ci addormentammo.
Quando mi svegliai era giorno.
Ero stata svegliata da un rumore insolito e aprendo gli
occhi mi accorsi di esser nelle braccia dell'infermiera;
essa mi portava attraverso il corridoio, dietro al dormi-
torio.
Non fui sgridata per aver abbandonato il mio letto; la
gente aveva da pensare ad altro, e non mi fu chiesta nes-
suna spiegazione, ma un paio di giorni dopo seppi che la
direttrice, tornando in camera sua, mi aveva trovata nel
lettino, col viso sulla spalla di Elena, con le braccia at-
torno al collo di lei.
Io dormivo; Elena era morta.
X
Fin qui ho narrato con molti particolari gli eventi del-
la mia esistenza poco varia.
Lungo i giorni della mia vita mi è occorso quasi un
capitolo per anno, ma ora non ho intenzione di scrivere
una vera autobiografia e non mi sono impegnata a inter-
rogare la mia memoria se non su quei punti che poteva-
no fornire risposte interessanti.
Passerò dunque otto anni sotto silenzio; poche righe
bastano per capire quello che avverrà.
Quando il tifo ebbe compiuto la sua opera di distru-
zione, si allontanò gradualmente da Lowood; là la sua
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