Page 121 - Jane Eyre
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— Posso andare da lei?
— No, piccina, non è possibile, e poi è tempo di en-
trare in casa. Se state fuori quando cade la rugiada,
prenderete la febbre.
L'infermiera chiuse il portone ed entrai da una porta
laterale, che metteva nella sala di studio. Era tempo,
perché sonavano le nove e la signorina Miller ci chia-
mava per andare a letto.
Potevano esser le undici e io non avevo ancora preso
sonno.
Dal silenzio del dormitorio, capii che tutte le mie
compagne dovevano dormire profondamente, allora
m'infilai il vestito e scalza uscii mettendomi a cercare la
camera della signorina Temple che era dalla parte oppo-
sta della casa; la luna che entrava dalla finestra, me la
fece trovare facilmente.
Un odore di canfora e di aceto bruciato mi avvertì che
ero vicina all'infermeria.
Passai sollecita per non essere scoperta dall'infermie-
ra, che mi avrebbe rimandata a letto e io volevo veder
Elena, stringerla nelle mie braccia prima che morisse,
scambiar con lei un ultimo bacio e un'ultima parola.
Dopo scesa una scala e traversata una parte della
casa, aprii due usci senza esser sentita, trovai un'altra
scala e in cima a quella vi era la camera della direttrice.
Si vedeva il lume dal buco della chiave e di sotto la
porta, tutto era silenzio.
Avvicinandomi mi accorsi che la porta era socchiusa,
la spinsi ansiosamente e volsi uno sguardo nella stanza
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