Page 117 - Jane Eyre
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Alcune, già malate, erano morte giungendo a casa, al-
tre spirarono a Lowood e furono sotterrate alla cheti-
chella, e subito.
Dalle camere e dai corridoi uscivano esalazioni simili
a quelle degli ospedali, e gli sforzi erano vani per com-
battere l'epidemia.
Maggio gaio brillava senza nubi sul bel paese coperto
di boschi.
I giardini eran coperti di fiori, le rose e i gigli erano
sbocciati, ma tutti questi tesori di sole, di verde e di pro-
fumi erano inutili per la maggior parte delle ragazze di
Lowood; i fiori non erano colti che per ornarne le bare.
Ma io e le altre che erano sane, godevamo pienamen-
te del luogo e della stagione.
Dalla mattina alla sera ci lasciavano correre nei bo-
schi, andare là dove ci spingeva il capriccio.
Il signor Bockelhurst e la sua famiglia non si accosta-
vano più a Lowood, e ogni ispezione era cessata; l'avara
dispensiera, spaventata, era andata via.
Quella che la surrogò, non conoscendo gli usi della
casa, distribuiva il cibo con più liberalità, e poi le malate
mangiavano poco, e noi sane eravamo meglio nutrite.
Quando non c'era tempo di cucinare, cosa che accade-
va spesso, ci davano un bel pezzo di pasticcio freddo,
pane e formaggio, e andavamo a desinare sull'erba.
Il mio posto favorito era una larga pietra che domina-
va il ruscello; non vi si giungeva che traversando l'ac-
qua, e io lo facevo sempre scalza.
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