Page 35 - Il fanciullino
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tale da far dimenticare quelli che prima di lui trovarono pur una mica
di poesia. Sia grande quanto si voglia il poeta che si aggiunge al cano-
ne, egli deve sedere su una seggiola, o vogliam dire trono, sola: non ha
bisogno di due o di tutte, e che un altro o tutti gli altri si rizzino e se ne
vadano.
La gloriola non è per te fanciullo! La poesia pura, quando si legge, fa
che il lettore volgare dica: Come si potrebbe far meglio e più! È vero che
codesta è illusione d’ornatista... E io penso ai panforti fiorati che sono
tanto più belli, e si contemplano così a lungo; ma finalmente gli ornati
si gettano e si mangia il panforte solo. Tuttavia ricordati, anche per via
di questo esempio fanciullesco del panforte fiorato, che generalmente
si ammira e loda quel che sta sopra, non quello ch’è sotto. Ricordati che
la poesia vera fa battere, se mai, il cuore, non mai le mani.
XVIII.
Dunque...Ma intendo. Tu non aspiri alla gloriola, ma alla gloria; e così
distingui, come se la gloriola fosse tra i vivi, e la gloria dopo morte.
Non voglio dirti (le tue illusioni mi sono care), non voglio dirti che dopo
morte non sentiremo nulla, di ciò che si dice di noi. Sentirò o almeno
sentirai: non rabbuiarti. Ma sentirai belle cose? Qui sta il punto. Prima
di tutto: diranno nulla? Si ha fretta, ai nostri giorni, di vivere; e le visite
ai camposanti fanno perder tempo. Ci si assorda, ai nostri giorni, con
la nostra vita; e non è possibile udire lo stridio leggiero delle ombre. I
morti, ai nostri giorni, non contano più. Un poeta disse che il dì della
morte era il dì della lode; ma il detto, pochi anni dopo che fu detto,
non era più vero; e il Prati stesso lo sa, se nel sepolcro qualcosa si sa! E
questo oblio che preme subito i morti, non è, quanto ai letterati, senza
ragione e senza giustizia. Noi letterati vogliamo in vita occupar troppo
il mondo di noi. Se stessimo nel nostro angolo, se non ci sbracciassimo
tanto nel mezzo della gente, se non vociassimo tanto, non avverrebbe
questo compenso di silenzio dopo morte. Dunque, diranno nulla di te?
E se mai, diranno bene e giusto? O credi che allora sarà cessata la ma-
nia della classificazione, l’artifizio della suggestione, la cecità del partito
e della setta?
Vedi: spesso i morti sono disturbati nel loro riposo, e tratti fuori per
dare addosso ai vivi. Spessissimo. L’invidia sai in che forma si eserci-
G. Pascoli - Il fanciullino 31