Page 68 - Oriana Fallaci - La vita è una guerra ripetuta ogni giorno
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Sul fronte dei fidayn
«Non è una nemica di Israele. Non è un’amica della Palestina. O non ancora»:
così veniva descritta Oriana Fallaci nel 1970 da un comandante palestinese, che
le diede accesso, unica giornalista insieme a Gianfranco Moroldo, alle basi
segrete dei fidayn in lotta contro l’occupazione di Israele. In quegli anni non si
era ancora schierata dalla parte dei sionisti – come fece nell’ultimo periodo della
sua vita, quando la guerra di civiltà assorbiva tutte le sue forze – ed era
impegnata come corrispondente de «L’Europeo» a testimoniare il dramma del
Medio Oriente, e le rivendicazioni di un popolo, quello palestinese, che avrebbe
presto, e in modo sensazionale, portato la propria causa all’attenzione
dell’opinione pubblica mondiale, con i dirottamenti aerei del settembre di
quell’anno.
Vicina agli ebrei nel ricordo delle persecuzioni subite durante la guerra ma
abitata dal dubbio, perché «sai bene che, quando tocchi con dito, il distacco è
impossibile; sai bene che la realtà umana è più onesta dei labirinti», Oriana
Fallaci, come sempre, entra nel conflitto, e rischiando la vita sotto i
bombardamenti cerca di comprendere le ragioni della Storia.