Page 423 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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biochimico  americano  che  soltanto  a  sentir  parlare  di  procreazione
          assistita o di fecondazione arti ciale o di embrioni congelati e scongelati

          andava in bestia e urlava: «L’etica sta alla bioetica come la musica sta alle
          marce  militari!».  Bé…  Il  mondo  occidentale  ci  sguazza,  in  quelle  marce
          militari.  Istituti  di  Bioetica,  Comitati  di  Bioetica,  Accademie  di  Bioetica.
          Ogni  volta,  in  mano  a  sapienti  che  dicono  di  voler  difendere  il  nostro
          futuro, bilanciare la gioia del Sapere con l’utilità sociale, arginare l’avidità

          degli interessi industriali e finanziari.
             Però dinanzi all’Idolo Scienza anzi alla Divinità Scienza, dinanzi al mito
          della Ricerca Scienti ca, la bioetica si cala ogni volta le brache. Nel 1997,

          quando nacque la pecora Dolly e fu chiaro che attraverso gli stessi arti zi
          la clonazione poteva estendersi agli esseri umani, i rappresentanti della
          nobile  disciplina  de nirono  la  cosa  eticamente  inaccettabile.  «Giammai!
          Permetterlo  equivarrebbe  ad  andare  contro  la  legge  biologica  basilare!
          Sarebbe un oltraggio alla Natura che da sola provvede all’evoluzione della

          nostra specie! Condurrebbe a un declino della nostra civiltà!»



             Qui stanno vincendo i Frankenstein

             L’Occidente è ammalato di un cancro morale, intellettuale e morale. Ma
          il Bene e il Male non sono opinioni. Sono realtà obiettive, concretezze che
          ci  distinguono  (o  dovrebbero  distinguerci)  dagli  Zarqawi  e  dagli  altri

          animali.  Tutti  lo  dissero,  tutti.  Il  Comitato  Internazionale  di  Bioetica
          dell’Unesco, la United States Bioethics Commission, il Consiglio per l’Etica
          e  Bioetica  della  Commissione  Europea,  per  esempio.  Nonché

          l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le varie Accademie Nazionali di
          Medicina.  Per  la  nascita  della  prima  bambina  concepita  in  provetta,  la
          bambina  inglese,  lo  stesso.  Per  l’eutanasia,  pure.  Per  l’attuale  olocausto
          degli  embrioni,  idem.  Prese  di  posizione,  veti,  condanne.  Ma  poi  tutti
          presero a chiudere gli occhi. A tenere il piede in due sta e, ad avanzar

          compromessi che in realtà erano consensi. È la loro strategia. Il loro modo
          di  essere  Politically  Correct.  All’inizio  gridano  allo  scandalo,  dichiarano
          che certe cose o endono la decenza. Poi incominciano a farfugliare che

          bisogna  ri etterci  meglio,  che  le  scoperte  scienti che  non  si  possono
          cancellare,  che  indietro  non  si  può  tornare,  e  si  rimangiano  le  prese  di
          posizione. Si rimangiano i veti, si rimangiano le condanne. Addirittura si
          rendono  complici  del  delitto.  Sempre  col  pretesto  della  terapeutica,
          s’intende… L’ultimo esempio è italiano.

             Viene dal Comitato Nazionale di Bioetica che lo scorso maggio concesse
          parere favorevole all’uso delle staminali isolate dai feti abortiti. «L’uso del
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