Page 399 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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Lettera aperta ai fiorentini
Fiorentini, abbiate dignità. Non siate inerti, non siate rassegnati,
esprimete il vostro sdegno. In maniera civile. Educata, civile! Chiudete i
negozi. Inclusi quelli dei generi alimentari. Tanto cinque giorni passano
presto, e in cinque giorni non si muore certo di fame. Chiudete i
ristoranti, i bar, i mercati. Chiudete i teatri, i cinema, le farmacie.
Chiudete tutto, abbassate le saracinesche, metteteci il cartello che i
coraggiosi misero nel 1922 cioè quando i fascisti di Mussolini fecero la
marcia su Roma. «Chiuso per lutto.» Lo stesso cartello che dovrebbe stare
all’ingresso degli U zi, degli altri musei tenuti aperti dal Municipio, del
Battistero, di Santa Maria del Fiore, di tutte le chiese, nonché sul Ponte
Vecchio e sul Ponte a Santa Trinita. E non mandate i bambini a scuola.
Non rivolgete la parola a coloro che come minimo vogliono imbrattare i
nostri monumenti. Non guardateli nemmeno, non rispondete alle loro
provocazioni.
Imponetevi una specie di coprifuoco, sentitevi come vi sentivate nel
1944 cioè quando i tedeschi fecero saltare in aria i nostri ponti e via
Guicciardini, via Por Santa Maria.
O rite al mondo il doloroso spettacolo di una città o esa, ferita, tradita
e tuttavia orgogliosa. Orgogliosa!
Perché è possibile che quei gentiluomini e quelle gentildonne usi a
imbrogliare con la parola più sputtanata del mondo, la parola Pace, non
ci devastino Firenze. È possibile che per non perder la faccia e i privilegi
di sindaco, di presidente della Regione, di deputato, di senatore, di
ministro, di segretario generale, gli squallidi mecenati del Social Forum li
convincano a rimangiarsi la minacciosa promessa: «Non sarà una
manifestazione non violenta». Cioè a non fare ciò che hanno fatto a
Seattle, a Praga, a Montreal, a Nizza, a Davos, a Napoli, a Quebec City, a
Göteborg, a Genova, a Barcellona. È possibile, sì, e augurandomi di non
sbagliare aggiungo: con le dovute eccezioni, secondo me andrà così. Non
oseranno spaccarli i genitali del David e del Biancone. Non oseranno
romperle le braccia del Perseo di Cellini. Forse non oseranno nemmeno
assaltare le banche e i consolati e le caserme. Ma non esiste solo la
violenza sica. La violenza che nutrendosi di cinismo va in cerca del
morto da santi care, che per trovarlo scaglia pietre o estintori contro il
carabiniere terrorizzato. La violenza che nutrendosi di cretineria imbratta
le facciate degli antichi palazzi, frantuma le vetrine, saccheggia i
McDonald, brucia le automobili. Che occupa le case e le banche e le
fabbriche, che distrugge i giornali e le sedi degli avversari. Che (non