Page 296 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
P. 296
compenso Arafat ha avuto la sua piccola Stalingrado, è riuscito a commuovere il
mondo nella stessa misura in cui lei è riuscito a indignarlo mettendo a ferro e
fuoco una città che ora non esiste più, i rapporti tra Israele e gli americani si
sono guastati… Avrà vinto lei, generale Sharon, ma a me sembra proprio la
vittoria di Pirro.
Si sbaglia. Da un’inchiesta recente risulta che le simpatie per Israele
sono aumentate. E va da sé che la cosa non è importante perché, sebbene
la simpatia del mondo ci interessi, quando si tratta della nostra sicurezza
e della nostra esistenza possiamo farne benissimo a meno. Quanto ai
rapporti tra Israele e gli americani, non si sono guastati.
Sì, con gli americani abbiamo avuto scontri molto duri, discussioni
molto amare. Gli americani ci hanno imposto anche molte pressioni
psicologiche, e prima che incominciasse la guerra non riuscivo a stabilire
con loro un interesse comune, uno scopo comune. Ora invece condividono
i nostri obbiettivi, concordano sui nostri programmi, e comunque sa cosa
le dico? Preferisco subire quelle pressioni, quelle discussioni, quegli
scontri, piuttosto che evacuare con l’elicottero dal tetto dell’ambasciata
americana a Saigon. La ritirata degli americani da Saigon fu un oltraggio,
e quell’oltraggio io non l’ho sofferto. L’ho fatto soffrire agli altri.
Non mi sembra esatto, generale Sharon. La partenza dell’OLP da Beirut è
stata piuttosto dignitosa, n oggi. Lacrime, sì, sciocche sparatorie, sì, ma in
sostanza era un esercito che partiva: con le sue uniformi, i suoi kalashnikov, le
sue bandiere.
Perché è così spietato, generale Sharon? Era dunque solo disprezzo quello
che sentiva mentre dall’alto della collina di Bab’da li guardava col suo potente
canocchiale?
No, sentivo quel che dice la Bibbia: «Non gioire quando il nemico cade».
Perché anche se erano killer, e lo sono, anche se erano assassini, e lo
sono, anche se erano stupratori, e lo sono, anche se erano sanguinari
terroristi e… No, non mi interrompa! Mi lasci rispondere a modo mio!
Anche se erano sanguinari terroristi, dicevo, e lo sono, si trattava di esseri
umani. E non gioivo. Quanto allo spettacolo che hanno messo insieme
recitando la commedia della vittoria, sapevamo benissimo che sarebbe
successo.
C’erano i nostri servizi di informazione a Beirut Ovest, e conoscevamo i
loro preparativi. Sapevamo che avevano ricevuto ordini severissimi sul
modo di comportarsi dinanzi ai giornalisti e alla TV, che a ciascuno era
stata data una uniforme nuova o pulita… Gli era stato per no