Page 301 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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abbiamo mai tenuto.
Io penso addirittura che dovremmo evitare per no lo scontro nella
vallata di Al Bekaa.
Ma, se i siriani non si muovono, non ci muoviamo nemmeno noi. E
diventa una brutta storia perché le nostre truppe nella vallata di Al Bekaa
sono, in linea d’aria, a 25 km da Damasco. E ciò signi ca che Damasco è
fin d’ora sotto il tiro della nostra artiglieria.
Sì, si sono rovesciate le posizioni: prima della guerra l’artiglieria
siriana, coi suoi cannoni da 180 in grado di colpire con un raggio di 42
km, poteva bombardare i sobborghi di Haifa e le nostre industrie a nord
di Haifa; ora, con cannoni meno potenti, noi possiamo bombardare
Damasco. E l’idea non ci piace. Perché ricorrere sempre alla guerra per
sistemare le cose?
Toh! Credevo che la guerra le piacesse, che ci si trovasse a suo agio.
È l’errore più grosso che la gente fa su di me: dipingermi come un
guerriero, un ossesso che si diverte a sparare. Io odio la guerra. Soltanto
chi ha fatto tante guerre quante ne ho fatte io, soltanto chi ha visto tanti
orrori quanti ne ho visti io, soltanto chi vi ha perduto amici e vi è rimasto
ferito come vi son rimasto ferito io, può odiare la guerra nella misura in
cui la odio io. E se vuol sapere quali sono stati gli anni più felici della mia
vita, le dico: i tre anni che ho passato qui nella mia fattoria, a guidare il
trattore e allevare le mie belle pecore.
A sentirla parlare così, chi crederebbe al ritratto che fanno di lei?
Quale ritratto?
Bè, dovrebbe saperlo: lei non ha certo la reputazione di un angelo, generale
Sharon.
Se le elencassi tutti i cattivi giudizi che ho udito su di lei, potrebbe anche
perdere lo straordinario controllo che nora le ha permesso di essere così
educato e paziente con me.
Dica, dica.
Ecco, per esempio… Un killer, un bruto, un bulldozer, un rozzo, un avido di
potere…
Altri mi chiamano in modo del tutto diverso.