Page 183 - Oriana Fallaci - Le radici dell'odio. La mia verità sull'Islam
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per gli egiziani, che per loro esso rappresenta per no una questione di
prestigio. Sappiamo anche che il canale di Suez non è necessario alla
nostra difesa. Ci diciamo pronti n da oggi a rinunciarvi. Però non
rinunceremo a Sharm El Sheikh e a una striscia di deserto che ci colleghi a
Sharm El Sheikh. Perché vogliamo che le nostre navi entrino ed escano da
Sharm El Sheikh. Perché non vogliamo trovarci di nuovo nelle condizioni
in cui ci siamo trovati l’altra volta, quando abbiamo rinunciato a Sharm
El Sheikh. Perché non vogliamo rischiare di svegliarci un’altra mattina col
Sinai pieno di truppe egiziane. Su queste basi, e solo su queste basi, siamo
disposti a negoziare con gli egiziani. Mi sembrano basi assai ragionevoli.
È dunque evidente che non tornerete mai ai vecchi confini.
Mai. E, quando dico mai, non è perché intendiamo annetterci nuovi
territori. È perché intendiamo assicurare la nostra difesa, la nostra
sopravvivenza. Se esiste la possibilità di raggiunger la pace di cui lei
parlava all’inizio, questo è l’unico modo. Non ci sarebbe mai pace se i
siriani tornassero sulle alture del Golan, se gli egiziani si riprendessero
l’intero Sinai, se con Hussein ristabilissimo le frontiere del 1967. Nel 1967
la distanza tra Natanya e il mare era di appena dieci miglia, cioè quindici
chilometri. Se regaliamo ad Hussein la possibilità di riattraversare quei
quindici chilometri, Israele rischia d’esser tagliata in due e… Ci accusano
di espansionismo ma l’espansionismo, creda, non ci interessa. Ci
interessano solo nuovi con ni. E poi senta: questi arabi voglion tornare ai
confini del 1967. Se quei confini erano giusti, perché li distrussero?
Signora Meir, abbiamo parlato nora di accordi, negoziati, trattati. Ma, dopo
il cessate-il-fuoco del 1967, la guerra in Medio Oriente ha assunto un volto
nuovo: il volto del terrore, del terrorismo. Cosa pensa di questa guerra e degli
uomini che la conducono? Di Arafat, per esempio, di Habbash, dei capi di
Settembre Nero?
Penso, semplicemente, che non siano uomini. Io non li considero
nemmeno esseri umani, e la peggior cosa che si possa dire di un uomo è
che non è un essere umano. È come dire che è un animale, no? Ma come
fa a de nire ciò che fanno «una guerra»? Non ricorda la frase di Habbash
quando fece saltare un autobus carico di bambini israeliani? «La cosa
migliore è uccidere gli israeliani quando sono ancora bambini.»
Suvvia, la loro non è una guerra. Non è nemmeno un movimento
rivoluzionario perché un movimento che vuole solo uccidere non può
de nirsi rivoluzionario. Senta: all’inizio di questo secolo, in Russia, nel