Page 41 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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li leggevo da capo a fondo mi piantava.


                Li ho letti, e ho capito d'aver vissuto tra gente che mi prendeva

                in giro. Gente che snaturava i fatti a proprio uso e consumo. Ti

                ringrazio dunque e t'informo che ora la penso come te. Vedo ciò
                che prima non vedevo, ai presunti pacifisti dò di guerraioli, e se

                uno mi parla male della Fallaci m'incazzo di brutto».


                Me ne legga un'altra.



                Subito. Questa viene da Virgilio: un riflessivo diciassettenne di
                Castelfiorentino, studente di quarta Liceo ed autore d'un bel

                tema su La Forza della Ragione. L'ha scritta a mano, con aulica

                calligrafia, e mi piace tanto che vorrei leggergliela tutta. Ma è
                molto lunga, dura sette pagine, e mi limiterò alle prime due.

                Ecco qua. «Gentile Signora, grazie di dire pane al pane e vino al
                vino. Grazie d'aver tanto coraggio. È così scomodo, ormai,

                avere le sue idee.


                Anche per noi ragazzi, sa? Guai se osi lasciar la retta-via del

                Politically Correct, cioè dell'ossequio che i benpensanti

                rovesciano sui figli di Allah. Guai se ti azzardi a osservare che
                nei paesi mussulmani le chiese non si possono costruire, e che i
                cristiani e i buddisti e gli ebrei cioè i cani-infedeli loro li

                ammazzano volentieri. Guai se sostieni che l'Islam è allergico ai

                nostri valori e in particolare al concetto di libertà. Come minimo
                ti danno del razzista. Pensi che per tentar di stabilire il principio

                di Bene e di Male, tentar di capire cos'è l'etica e la morale,
                tempo fa si fece un dibattito in classe. Io portai l'esempio dei

                Talebani che uccidevano le donne con le unghie smaltate, e i
                benpensanti s'offesero a morte. Uno. mi gridò indignato che

                ignoravo la regola fondamentale: mai esprimer giudizi sui
                comportamenti, i costumi, le religioni altrui. Un altro mi

                rampognò abbaiando: "Non dimentichiamo che i cristiani hanno




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