Page 37 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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neanche con un dito. Per metterla sul palchetto usa i polsi e per
dartela dice: «La se la prenda da sé».
Gli chiesi i quotidiani, e al momento di pagare m'accorsi di non
avere gli spiccioli necessari. Mancavano otto centesimi.
Ma anche lui m'aveva riconosciuto e: «Oh Lei! La mi' moglie
l'ha letto il su' libro. La dice che all'Oriana bisognerebbe fargli
un monumento.
Sicché i su' spiccioli io 'un li voglio. Anzi i giornali glieli
regalo». Così di nuovo via con la merce gratis.
Dopo il giornale andai a comprare la rete per cingere il pollaio
che viene costantemente attaccato dalla volpe. E la bottegaia
non mi riconobbe. Ma quando Paola pronunciò il nome Oriana,
scoppiò il finimondo. «L'Oriana?!? Di notte leggo il suo libro e
non mi riesce di metterlo giù. Ma l'è l'Oriana vera, lei, o un'altra
Oriana che si chiama Oriana?». Unica differenza, la rete per il
pollaio me la fece pagare, e salata. Quanto alle lettere che
ricevo...
Da chi vengono?
Da ogni tipo di persone incluse quelle che i superciliosi
chiamano «gente-del-popolo». Gente che scrive in ottimo
italiano, oltretutto. Che contrariamente a molti politici e a certi
giornalisti, nonché certi conduttori televisivi, conosce la
Consecutio Temporum alla perfezione e non sbaglia mai un
indicativo col congiuntivo. O un congiuntivo col condizionale.
Guardi, questa viene da una giovane donna secondo la quale,
bontà sua, sarei una specie di Madre della Patria. Ascolti il
brano finale:
«Non sono colta. Di politica non me ne intendo.
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