Page 193 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
P. 193

italiane.


                Errore. Erano molti di più. Il New York Post dice oltre

                settecento milioni di dollari. Il Maariv International, di oltre un

                miliardo e trecento milioni di dollari. Accumulati sotto falsi
                nomi e cifre in codice nelle banche della Svizzera, della Francia,

                dell'America, degli Emirati, e Dio sa in quanti altri paesi.
                Investiti in case, aziende, imprese di ogni tipo. Ad esempio in

                una linea aerea nelle Maldive, una compagnia di spedizioni in
                Grecia, una miniera di diamanti in Africa, una piantagione di

                banane non so dove. Accumulati come? Prima, coi fondi elargiti
                dalla Casa Reale Saudita attraverso l'allora ministro del petrolio

                Zaki Yarnani. Poi, dagli Emirati e dalle istituzioni come
                l'Unione Europea. Vale a dire da noi che paghiamo le tasse. Già

                nel 1972, quando lo intervistai ad Amman, la sua avidità mi
                indignò talmente che a Farouk el Kaddoumi (colui che oggi

                capeggia l'Olp) in privato chiesi: «Ma perché ve lo tenete,
                perché lo sopportate?!?». E Farouk el Kaddoumi, uomo molto

                intelligente, terrorista anche lui sì ma intelligente, rispose:

                «Perché i soldi ce li ha lui. Li tiene lui». Poi strofinò l'indice e il
                pollice della mano destra, e mi strizzò l'occhio. (Non l'ho mai

                raccontato prima perché non volevo esporre el Kaddoumi alla
                vendetta di quel Premio Nobel per la Pace). Posso continuare?



                Continui, continui.


                Altro che Premio Nobel per la Pace! Con lui era diventata una

                macchina per fare soldi, la Palestina, la Causa Palestinese. E

                nessuno lo sa meglio di chi, piombando a Parigi per farsi
                consegnare il malloppo, liquidò Suha con una buona uscita di

                venti milioni di dollari più trentacinquemila dollari al mese più
                varie proprietà immobili intestate a suo nome. Tra queste, la

                villa alla periferia di Parigi. Quisquilie, me ne rendo conto,
                rispetto ai centomila dollari che ogni mese re Mida pescava dal




                                                          191
   188   189   190   191   192   193   194   195   196   197   198