Page 188 - Oriana Fallaci - Intervista con se stessa. L'Apocalisse.
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che cosa crede che sia dovuta?
Ho una tesi, su quella vittoria, che le sembrerà bizzarra. Ma chi
conosce gli americani come li conosco io la prenderà invece sul
serio. Io non penso che Bush abbia vinto perché come candidato
era assai più convincente di Kerry. Più coerente, inoltre, e
sinceramente deciso a vincere la guerra dichiarata da Bin Laden.
Una guerra in cui crede come ci crede la maggioranza degli
americani. Per vincere una guerra (e molte altre cose) bisogna
crederci. Gli americani persero la guerra in Vietnam perché non
ci credevano. I vietnamiti la vinsero perché ci credevano. Non
penso nemmeno che Bush abbia vinto perché l'America del Dio-
Patria-Famiglia è più forte dell'America opposta (ammesso che
lo sia veramente) a quei principii. Io penso che Bush abbia vinto
per via del comizio televisivo di Bin Laden. L'idea stessa di
rivolgersi agli americani per confermargli che l'Undici
Settembre lo aveva concepito e voluto lui, poi per dirgli che non
dovevano votare Bush e che se lo avessero votato si sarebbero
beccati un altro Undici Settembre, è stata troppo provocatoria,
troppo tracotante. Un popolo che non è un popolo imbelle, un
popolo che è un popolo orgoglioso, non poteva che fare il
contrario di quel diktat. Mai porre un diktat agli americani.
Mai. Il popolo s'impermalisce, s'incazza. Ricorda d'aver fatto la
Guerra d'Indipendenza, la Rivoluzione Americana, d'aver
trasformato un pugno di piccole colonie nel paese più forte del
mondo, e fa esattamente il contrario. Quelli non sono nemmeno
popolo: sono categorie e basta. Il popolo vero. Quello degli
agricoltori dell'Ohio, del Missouri, dell'Oklahoma. Quello dei
cowboys del Texas, dei montanari dell'Idaho e del Montana, dei
pescatori della Florida e della Louisiana. Il popolo che a New
York non si vede, a Los Angeles non si vede, nelle città
frequentate dai turisti non si vede, perché sta nelle campagne.
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