Page 314 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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quando ero giovane, nemmeno quando ero ufficiale. Ho sempre
avuto questa voce un po'"afona, questo fare esitante... E poi
oggi sono malato: ho avuto l'influenza, la tosse, l'infreddatura.
Due giorni a letto con l'aspirina, mi sono alzato proprio per
veder lei... Dio, quel coso, quel coso che gira, gliel'ho detto: son
timido...
La timidezza è il sale dell'eleganza, della seduzione, di tutto.
«Niente conferisce fascino a un uomo come la timidezza», lo
dice anche Anatole Trance, e non è un mistero che gli uomini
più intelligenti siano generalmente i più timidi. Sono sicura,
signor Rubirosa, che questa intervista sarà la più straordinaria
che ho fatto finoggi, la più acuta, la più sconvolgente, la più...
Ma io non so cosa dire. Cosa vuol che le dica? Di cosa vuole
che parli? Delle donne?
Oh, sì! Mi parli delle donne!
Le donne... Adoro le donne, la compagnia delle donne, la
tirannia delle donne, la potenza delle donne. Gli uomini credono
di comandare ma in realtà comandano le donne. Le donne sono
molto gentili ed io sono molto gentile con le donne, con le
donne bisogna sempre esser gentili. Oh, io non so cosa dire...
Non ho nulla da dire.
Vogliamo scherzare, signor Rubirosa? La sua fama di
conversatore è pari alla sua fama di corteggiatore. Tutti ne
conoscono la grazia, il senso dì humour. «Ascoltarlo» disse una
volta una delle sue mogli «è una vera delizia, più gradevole
ancora di una carezza o di un bacio, le sue frasi ti incantano
come l'acqua pura dì una sorgente che sgorga nell'erba.» E un
playboy come lei...
Oh, questa storia del playboy! Ridicola come quando ti
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