Page 275 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
P. 275

con un teschio immerso nell'acqua della vasca da bagno. Di lui
                mi  piaceva  ogni  cosa:  la  gran  pancia  di  Babbo  Natale,  gli

                occhietti porcini e ammiccanti, la pelle rossa da avvinazzato, i
                cadaveri  mummificati,  i  cadaveri  chiusi  nei  cassettoni,  i

                cadaveri  tagliati  a  pezzi  e  chiusi  in  valigia,  i  cadaveri
                provvisoriamente  sepolti  sotto  un'aiolà  di  rose,  le  fughe

                angosciose, i delitti, il suspense, quelle barzellette tipicamente

                inglesi  dove  perfino  la  morte  diventa  ridicola  e  perfino  la
                volgarità diventa elegante. Forse mi sbaglio, ma la storiella dei

                due attori che al cimitero guardano calare nella fossa un amico e
                il primo chiede al secondo «Quanti anni hai, Charlie?», Charlie

                risponde «Ottantanove», il primo osserva «Allora è inutile che
                tu vada a casa, Charlie», mi fa ridere tanto. Ancora di più mi fa

                ridere l'altra che è assai difficile a scrivere, proviamoci un po'.


                Un signore ha la tenia e va dal medico che gli ordina di tornare

                con un uovo e una mela. Il signore torna con l'uovo e la mela, il
                medico  lo  fa  spogliare  e  introduce  l'uovo  e  la  mela.  Il

                trattamento  dura  sei  giorni,  ogni  giorno  il  signore  viene  con

                l'uovo e la mela e il medico ne fa ciò che sappiamo.


                Al  settimo  giorno  il  medico  dice  al  signore  «Oggi  mettiamo

                l'uovo e lasciamo stare la mela», poi mette l'uovo, si mangia la
                mela,  ed  aspetta:  con  un  martello  in  mano.  Dopo  un  poco  la

                tenia si affaccia e con vocina irritata domanda: «Dov'è la mia
                mela?».  Il  medico  le  tira  una  martellata  sul  capo  e  la  tenia

                muore.  Hitchcock  l'aveva  raccontata  a  un  mio  amico  ed  io  la
                raccontavo  a  me  stessa  quand'ero  triste.  Mentre  la  tristezza

                passava, gli baciavo mentalmente le mani. Provo per chi mi fa
                ridere una gratitudine pazza.



                L'occasione di conoscerlo e baciargli davvero le mani venne al

                Festival  di  Cannes  cui  Hitchcock  partecipava  con  The  birds,
                sinistro  film  sugli  uccelli  che  si  ribellano  agli  uomini




                                                          275
   270   271   272   273   274   275   276   277   278   279   280