Page 277 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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disgusto.  Significa  solo  che  il  sesso  non  esiste  per  lui,  se
                l'umanità nascesse in bottiglia per lui andrebbe benissimo. Per

                lui  non  esiste  nemmeno  l'amore,  l'impulso  misterioso  da  cui
                nascono  le  creature  e  le  cose;  l'unica  cosa  che  lo  interessi  in

                tutto  il  creato  è  il  contrario  di  quello  che  nasce,  è  quello  che
                muore. Se vede una rosa che sboccia il suo impulso è mangiarla.



                Con la cecità dei discepoli o degli ammiratori fedeli, ci misi del

                tempo  a  capirlo.  L'intervista,  infatti,  cominciò  tra  risate  e  tra
                risate  andò  avanti  per  buona  mezz'ora.  Ma  poi  le  risate  si

                trasformarono  in  risolini,  i  risolini  in  sorrisi,  i  sorrisi  in
                freddezza,  e  a  un  certo  punto  scopersi  che  non  riuscivo  più  a

                ridere, non ci sarei riuscita nemmeno se mi avesse solleticato le
                piante  dei  piedi.  Fu  quando  mi  accorsi  della  cosa  più

                agghiacciante che è in lui: la gran cattiveria. Chi fabbrica orrore
                per  gioco,  chi  vive  facendo  paura  alla  gente,  chi  racconta

                soltanto angoscia e delitti, non può esser malvagio: pensavo. Lo
                è. Ci gode davvero a spaventare la gente, a sapere che ogni tanto

                uno muore guardando i suoi film di infarto cardiaco, a leggere

                che ogni tanto uno uccide la moglie come lui l'ha uccisa in un
                film. L'ignorar tutti i crimini di cui è stato maestro lo strazia:

                vorrebbe  conoscerli  tutti,  insieme  agli  autori,  complimentare
                ciascuno  di  essi  porgendogli  un  sigaro.  Perché  sulla  morte  sa

                ridere  con  l'umorismo  dei  saggi?  Ma  no.  Perché  la  morte  gli
                piace. Gli piace come piacerebbe a un becchino.



                L'incontro con Hitchcock si svolse in due tempi: alla presenza di
                un publicityman che lo proteggeva come una cagna protegge i

                suoi cuccioli, e stabiliva, orologio alla mano, la durata in minuti
                di ogni intervista. Pochi rompiscatole son rompiscatole come i

                publicity  men  quando,  a  forza  di  viver  nell'ombra  di  persone

                importanti,  si  illudono  d'essere  importanti  essi  stessi.  Ma  il
                publicity man del  signor Castità  era davvero  fantastico: il  più

                fantastico  rompiscatole  che  abbia  mai  incontrato  dacché  fo



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