Page 268 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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ideale, una fantasia, e la realtà che mi riguarda è diversa. Io non
ho mai desiderato sposarmi e vivere insieme ad un uomo.
Neppure quando sposò suo marito?
Neppure quando sposai mio marito. Ci sposammo per via del
figlio che doveva nascere. Ero giovane, avevo abbastanza
denaro per mantenere un figlio, abbastanza cervello per educare
un figlio: decisi di averlo continuando a stare con mio marito
che non era mio marito: una situazione che a noi andava
benissimo. Ma esplosero le complicazioni, le famiglie, gli
amici, «Oddio che vergogna, oddio che scandalo, pensa al
bambino quando sarà grande, si chiamerà Moreau, a scuola che
gli diranno, gli diranno tuo padre chi è, dov'è...». Il medico che
doveva assistermi nel parto, più di tutti. E così... Ma è
straordinaria la storia del mio matrimonio. Io mi sono sposata il
27 settembre del 1949 a mezzogiorno e mio figlio è nato il 28
settembre 1949 alle sei del mattino. Diciotto ore dopo il sacro
rito. D'altra parte non credo di aver fatto male: è molto difficile
avere un figlio da sole, quasi impossibile. Io conosco donne che
coraggiosamente hanno deciso di avere un figlio da sole e si
sono trovate malissimo.
Ora, signora Moreau, devo affrontare uno di quegli argomenti
che a lei danno tanto fastidio ma che agli altri piacciono tanto:
Pierre Carditi. So che lei non ama parlarne, ma è stato detto che
dovevate sposarvi e poi è stato detto che tutto era finito in una
rottura.
Rottura?! Quando mai? Ah, è incredibile! Non si può avere
affetto o ammirazione o tenerezza per qualcuno senza che i
giornalisti ci ricamino sopra e inventino storie. Ho ben ragione
io a dire sempre che non ho nulla da dichiarare. Rottura perché?
Perché lui è andato a New York ed io no?
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