Page 263 - Oriana Fallaci - Gli Antipatici
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una inglese del Lancashire, ballerina alle FoliesBergère. Non si
                prescinde da questo. Mio padre abita ora in campagna, coi suoi

                parenti contadini e le sue vacche, e mia madre abita a Londra
                con  mia  sorella:  si  sono  divisi.  Né  l'uno  né  l'altra  hanno  mai

                beneficiato di una cultura eccezionale, sebbene mia madre sia
                sempre stata più raffinata di mio padre. Né l'uno né l'altra sono

                mai stati ricchi. Dopo la crisi del 1936, anzi, divennero molto

                poveri ed io sono cresciuta in questa povertà: non una povertà
                da mendicanti ma una povertà indiscutibile. Essere attrice per

                me ha voluto dire anche questo: uscire dal ricordo di un quinto
                piano  di  Montmartre,  delle  scale  col  puzzo  di  cucina,  della

                promiscuità con gli altri poveri che vivevano sul pianerottolo.
                Come  mio  padre  amo  la  campagna  e  guardo  alla  città  da

                provinciale,  ma  come  mia  madre  che  diventò  ballerina  per
                uscire dal Lancashire ho sempre cercato di diventare qualcuno.



                Questo  è  strano,  signora  Moreau.  A  vederla  oggi,  si  direbbe
                piuttosto una donna che ha sempre vissuto negli agi, o che ha

                avuto  almeno  la  nurse,  o  che  è  stata  almeno  in  un  collegio

                borghese.


                Oh,  no  !  Ho  una  grande  nostalgia  dell'infanzia  ma  la  mia

                infanzia non è stata privilegiata. Ho fatto le scuole comunali e le
                scuole  secondarie  con  una  borsa  di  studio.  Nient'altro.  Ma  ho

                cominciato prestissimo a leggere, a tredici anni avevo già letto
                Zola e avevo già l'ossessione della letteratura.



                Ero  una  bambina  malata,  condannata  a  convalescenze

                lunghissime,  e  durante  le  convalescenze  leggevo  fino  a
                logorarmi  il  cervello  e  la  vista.  La  mia  vocazione  di  attrice

                nasce da lì: dal piacere della parola e dal desiderio di ripeterla a
                voce alta per qualcun altro.



                Imparavo a memoria Racine o Anouilh, poi davo il testo a mia




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