Page 123 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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be  on  the  top»,  voglio  arrivare  in  cima,  essa  dice.  E  non  le
                importa  come.  Tempo  fa  i  suoi  avvocati  le  portarono  una

                sconvolgente notizia: un gruppo di imbroglioni stava vendendo
                fotografie dove appariva scandalosamente poco vestita. E senza

                che Jayne ci ricavasse un guadagno come ogni attore che mette
                in commercio la sua immagine. Gli avvocati sventolavano carte
                da  bollo  ed  erano  decisi  a  citare  gli  imbroglioni  in  tribunale.

                Jayne saltò su come se il suo grazioso didietro fosse stato punto
                da un'ape.

                    «Tribunale?»  strillò.  «Tribunale?  Spedite  immediatamente
                altre fotografie a quei simpatici giovanotti.
                  Non vorrei che qualcuno le avesse esaurite. Non permetterò

                che la vostra scienza giuridica si ponga fra me e centosessanta
                milioni  di  americani.»  Vuole  essere  popolare  ed  è  felice  di

                qualsiasi cosa si pubblichi su di lei. Recentemente le capitò un
                giornale  con  un  severissimo  articolo  sulle  ragazze  che  senza

                pudore  sfoderano  le  loro  attrattive.  Jayne  lo  lesse  seria  seria,
                pizzicandosi il naso, annuendo:

                    «Giusto,  giustissimo,  non  ha  mica  torto,  però»  e,  soltanto
                quando arrivò alla penultima riga, segnò con l'unghia laccata di
                oro l'unica frase che la addolorasse. Il giornalista scriveva che la

                circonferenza toracica di Jayne era di trentanove pollici.
                  «Tutto quel che chiedo è un po'"di accuratezza» disse Jayne

                con le lacrime che le luccicavano negli occhi color cioccolata.
                «La scorsa estate il mio busto misurava quaranta pollici, ma ora

                ne  misura  ben  quarantuno.  Se  butto  in  dentro  la  pancia  e  sto
                senza  respirare  e  spingo  il  petto  in  avanti,  arrivo  anche  a

                quarantadue.  Perché  vogliono  negarmi  ciò  che  posseggo?»  E
                quando si accorse che i giornali avevano fatto passare tre giorni
                senza citarla nemmeno una volta, era così disperata che pensò di

                fingersi  vittima  di  un  disastro  aereo  nel  deserto  californiano.
                Infatti telefonò all'attore Joe Kirkwood e lo supplicò di sparire

                con lei.
                  «Quando sapranno che sono morta parleranno per forza di me»

                disse  a  Joe  Kirkwood.  Joe  era  d'accordo  e  aggiunse  che  a



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