Page 122 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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Capitolo sesto


                    C'è  un  altro  metodo  per  diventare  star.  Ma  poco  praticato,
                perché richiede coraggio, fantasia e faccia tosta: attributi rari nel

                mondo  del  cinema.  È  dunque  un  vero  piacere  parlare  della
                ragazza più simpatica, più sincera e più criticata di Hollywood:
                bionda  scema  (ma  non  troppo)  che  si  lava  nello  champagne

                rosé, si asciuga con una pelliccia di visone, va a spasso per il
                Sunset  Boulevard  con  una  tigre  tinta  di  azzurro  e  dorme  in

                lenzuola  di  seta  nera  «perché  questo  sensualizza  una
                ossigenata». È

                  con altrettanto piacere che giuro di non inventare una virgola
                in questa storia paradossale e significativa: è tutto vero quanto il

                fatto  che  si  chiama  Jayne  Mansfield,  ha  ventiquattro  anni,
                quarantanove  di  vita,  centoventi  di  petto  e  novantanove  di
                fianchi (un po'"scarni, a suo giudizio).

                  La definisco la ragazza più simpatica di Hollywood perché è
                l'unica  che  non  mi  abbia  deluso:  è  davvero  sfacciata  come  si

                dice,  bellina  come  si  dice,  e  divertente  come  si  dice.  Una
                autentica  diva  del  cinema:  dai  ditoni  dei  piedi  incipriati  e

                profumati  come  le  sue  guance,  all'ultimo  ricciolo  di  platino,
                bruciato  dal  parrucchiere.  È  la  più  sincera  perché  fa,  senza

                ipocrisie, tutto quello che le altre non hanno il coraggio di fare.
                Jayne non ha nulla in comune con le attrici che pretendono di
                comportarsi          come        gran       dame,        senza       riuscirci.       Si

                arrampicherebbe  nuda  sull'Empire  State  Building,  e  nel  cuore
                dell'inverno, se questo servisse a procurarle pubblicità. E la più

                criticata perché credo non esista, in America, una ragazza che
                riceva più rimproveri e insulti di lei. Le scrivono lettere aperte,

                la  mettono  ogni  poco  in  castigo,  la  accusano  di  screditare  la
                rispettabilissima Hollywood. E lei continua imperterrita per la

                sua strada.
                  In un paese dove il successo è il metro delle relazioni sociali,
                «diventare qualcuno» è la parola d'ordine: e Jayne la rispetta più

                di sé stessa, che rispetta a ragion veduta pochissimo. «I want to



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