Page 244 - Oriana Fallaci - 1968
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successo?


                Parlo della sostituzione del primo ministro, che era un uomo di

                fiducia di Ky. Ora il presidente del Vietnam ha nominato al suo
                posto  un  vecchio  professore,  Tran  Van  Huong,  che  non

                appartiene  all’ala  dei  «duri»  rappresentati  dai  giovani  Loan  e
                Ky.  Loan  e  Ky  costituivano  il  fronte  più  rigidamente
                antiamericano. Con Van Huong la musica cambia.



                C’è una relazione tra questi avvicendamenti e le trattative per
                la pace a Parigi?



                Certo Van Huong non è antiamericano come Ky e Loan. Tirate
                voi le deduzioni.



                Come si sviluppa la battaglia intorno a Saigon?



                È  una  battaglia  che  continua  senza  soste  dal  5  maggio.  Ma  a
                condurla  non  sono  più  i  vietcong,  come  si  dice  e  si  scrive,
                sbagliando:  le  forze  che  accerchiano  Saigon  sono  ora  tutte

                composte  da  battaglioni  nordvietnamiti.  Meglio  armati,  con
                buone  uniformi,  più  freschi.  Questi  «regolari»  nordvietnamiti

                affettano anche un certo disprezzo per i guerriglieri vietcong: li
                trovano disordinati, non organizzati, attaccabrighe. Un po’ quel

                che succedeva, sai, alla fine della guerra mondiale in Italia nei
                rapporti  fra  le  truppe  angloamericane  e  i  partigiani.  I
                nordvietnamiti  hanno  armi  modernissime,  tutte  cinesi  (l’altro

                armamento, quello russo, è spesso di scarto e vecchio: fucili del
                ’45-46). I vietcong ora sono addetti, nella battaglia di Saigon,

                solo ai «servizi». Chi conserva molta indipendenza sono invece
                le bande maoiste cinesi: agiscono specie a Cholon e operano per

                conto  loro,  con  sistemi  loro.  Sono  queste  bande  che  hanno
                ucciso i quattro giornalisti occidentali il mese scorso.


                È stato un grosso errore, quello, nella guerra psicologica.
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