Page 204 - Oriana Fallaci - 1968
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meno consigliabile che esista in America. Ogni camera, infatti,
                si trova direttamente sulla strada e prende luce dalla parete che

                dà sulla strada: una parete tutta di vetro. I delitti più facili degli
                ultimi  anni  sono  avvenuti  nei  motel,  che  il  viaggiatore

                americano si ostina tuttavia a prediligere perché il viaggiatore
                americano è quasi sempre un automobilista, e ogni stanza di un
                motel corrisponde al parcheggio di un’automobile: chi sceglie il

                motel, insomma, può lasciare la sua automobile proprio dinanzi
                alla  camera.  È  per  questo  che  molti  motel,  ad  esempio  gli

                Holiday Inn, sono fatti come un quadrato, che quindi metà delle
                camere  guardano  il  cortile  interno:  assai  più  sicuro.  Il  Motel

                Lorraine non ha cortile interno e tutte le stanze sono alla mercé
                della curiosità, o della criminalità, di chi passa o abita in una

                casa di fronte.
                    Il reverendo Martin Luther King non era solito scendere al
                Motel Lorraine: quando veniva a Memphis andava all’Holiday

                Inn e anche la settimana precedente aveva fatto così. Stavolta
                era  sceso  al  Lorraine  perché  il  Lorraine  è  gestito  da  negri,

                frequentato quasi esclusivamente da negri, e si trova nel cuore
                del  quartiere  negro.  Una  ragione  polemica,  insomma,  anzi

                politica:  come  quella  del  suo  ritorno  a  Memphis.  I  negri  a
                Memphis  erano  così  impauriti,  depressi:  il  12  febbraio  gli

                spazzini negri s’eran messi in sciopero, il sindaco Loeb aveva
                definito  lo  sciopero  «illegale»,  il  tribunale  gli  aveva  dato
                ragione,  allo  sciopero  erano  seguiti  disordini,  la  guardia

                nazionale era stata chiamata, un ragazzo di sedici anni ci aveva
                rimesso la vita, insieme a lui molti eran rimasti feriti, moltissimi

                erano stati arrestati. E mentre i carri armati passavano rombando
                nelle  strade  del  ghetto,  l’unica  speranza  si  chiamava  Martin
                Luther  King,  la  grande  marcia  di  protesta  che  Martin  Luther

                aveva annunciato per lunedì 8 aprile.
                    Con  un  verdetto  incostituzionale,  il  giudice  Bailey  Brown

                aveva  proibito  la  marcia:  però  Martin  Luther  King  aveva
                annunciato  che  la  marcia  sarebbe  avvenuta  ugualmente,  «da

                qualche  parte  ho  letto  che  ogni  cittadino  di  ogni  colore  ha
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