Page 194 - Oriana Fallaci - 1968
P. 194

rafforzassero,  che  i  negozi  e  i  cinema  comunisti  si
                raddoppiassero.  E  mica  per  liberalità  o  indifferenza:  perché

                sapevano che prima o poi dovevano andarsene. Solo negli ultimi
                mesi il governo s’è irrigidito, e in tal modo da non battere ciglio

                di  fronte  alle  minacce  di  Pechino  che  poneva  i  quattro  punti:
                cessazione  immediata  degli  arresti,  dei  processi,  dei  soprusi
                polizieschi; rilascio immediato dei cinesi in prigione; punizione

                immediata dei responsabili e risarcimento dei danni alle vittime;
                promessa  di  non  farlo  mai  più.  Gli  inglesi  non  si  sono  mossi

                neanche quando le guardie rosse hanno invaso l’ambasciata di
                Gran Bretagna a Pechino e hanno rotto la testa all’ambasciatore.

                    A  decidere  il  destino  di  Hong  Kong  non  saranno  certo  i
                comunisti  di  Hong  Kong.  Ho  assistito  ai  tumulti:  non  erano

                manifestazioni scientificamente organizzate ma assembramenti
                confusionari  di  gente  senza  un  programma  preciso.  Erano
                moltissimi, vero: ma tanti stavano lì a guardare e basta. I cinesi,

                sa,  sono  come  i  napoletani:  rumorosi,  curiosi.  Ed  è  esatto  ciò
                che dice il ministro dell’Informazione: molto sangue era vernice

                rossa. Li ho visti io mentre stappavano le boccettine di vernice
                rossa e se la buttavano addosso. Ci sono stati pochissimi morti:

                assai  meno  di  quanti  i  capi  comunisti  sperassero.  I  poliziotti
                picchiano:  però  meno  di  quanto  si  dice.  Dopotutto  bisogna

                mettersi anche nei panni di quei poveri cristi aggrediti. Anche
                loro hanno diritto a vivere, no? I comunisti si aspettavano molto
                di più dalle scuole, dai giovani. Credevano che si scatenassero

                come a Macao. Ma le scuole comuniste non funzionano mica
                bene. Lì non fanno che cantare, ballare, danzare i balletti della

                moglie di Mao: non studiano nulla e la resa ideologica ne risulta
                impoverita. I comunisti si aspettavano molto di più anche dalla
                popolazione: ma la massa è amorfa. Come può essere altrimenti

                quando nessuno si occupa della povera gente, anzi la sfrutta? Sì,
                a  pensarci  bene  i  tumulti  di  Hong  Kong  sono  stati  per  i

                comunisti un vero disastro. Solo i loro giornali hanno triplicato
                le vendite. E i loro negozi: hanno venduto tante statuine di Mao!

                Non ha idea di quante, io credo che ormai non ci sia famiglia a
   189   190   191   192   193   194   195   196   197   198   199