Page 63 - Canti di Castelvecchio
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44. La fonte di Castelvecchio

              O voi che, mentre i culmini Apuani
            il sole cinge d'un vapor vermiglio,
            e fa di contro splendere i lontani
                                  vetri di Tiglio;
              venite a questa fonte nuova, sulle
            teste la brocca, netta come specchio,
            equilibrando tremula, fanciulle
                                  di Castelvecchio;
              e nella strada che già s'ombra, il busso
            picchia de' duri zoccoli, e la gonna
            stiocca passando, e suona eterno il flusso
                                  della Corsonna:
              fanciulle, io sono l'acqua della Borra,
            dove brusivo con un lieve rombo
            sotto i castagni; ora convien che corra
                                  chiusa nel piombo.
              A voi, prigione dalle verdi alture,
            pura di vena, vergine di fango,
            scendo; a voi sgorgo facile: ma, pure
                                  vergini, piango:
              non come piange nel salir grondando
            l'acqua tra l'aspro cigolìo del pozzo:
            io solo mando tra il gorgoglio blando
                                  qualche singhiozzo.
              Oh! la mia vita di solinga polla
            nel taciturno colle delle capre!
            udir soltanto foglia che si crolla,
                                  cardo che s'apre,
              vespa che ronza, e queruli richiami
            del forasiepe! Il mio cantar sommesso
            era tra i poggi ornati di ciclami
                                  sempre lo stesso;
              sempre sì dolce! E nelle estive notti,
            più, se l'eterno mio lamento solo
            s'accompagnava ai gemiti interrotti
                                  dell'assiuolo,
              più dolce, più! Ma date a me, ragazze
            di Castelvecchio, date a me le nuove
            del mondo bello: che si fa? le guazze
                                  cadono, o piove?
              e per le selve ancora si tracoglie,
            o fate appietto? ed il metato fuma,
            o già picchiate? aspettano le foglie
                                  molli la bruma,
              o le crinelle empite ne' frondai
            in cui dall'Alpe è scesa qualche breve
            frasca di faggio? od è già l'Alpe ormai
                                  bianca di neve?


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