Page 64 - Canti di Castelvecchio
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Più nulla io vedo, io che vedea non molto
            quando chiamavo, con il mio rumore
            fresco, il fanciullo che cogliea nel folto
                                  macole e more.
              Col nepotino a me venìa la bianca
             vecchia, la Matta; e tuttavia la vedo
            andare come vaccherella stanca
                                  va col suo redo.
              Nella deserta chiesa che rovina,
            vive la bianca Matta dei Beghelli
            più? desta lei la sveglia mattutina
                           più, de' fringuelli?
              Essa veniva al garrulo mio rivo
            sempre garrendo dentro sé, la vecchia:
            e io, garrendo ancora più, l'empivo
                                  sempre la secchia.
              Ah! che credevo d'essere sua cosa!
            Con lei parlavo, ella parlava meco,
            come una voce nella valle ombrosa
                                  parla con l'eco.
              Però singhiozzo ripensando a questa
            che lasciai nella chiesa solitaria,
            che avea due cose al mondo, e gliene resta
                                  l'una, ch'è l'aria.














































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