Page 61 - Canti di Castelvecchio
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42. Il viatico

              Là, suonano a doppio. Si sente,
            qua presso, uno struscio di gente,
            e suona suona un campanello
                   sul dolce mezzodì.
              Si sente una lauda che sale
            tra il fremito delle cicale
            per il sentiero, ove il fringuello
                   cauto via via zittì.
              E passa un branchetto... Son quelli.
            Son poveri bimbi in capelli,
            poi donne salmeggianti in coro:
                   O vivo pan del ciel!...
              E` un vecchio che parte; e il paese
            gli porta qualcosa che chiese,
            cantando sotto il cielo d'oro:
                   O vivo pan del ciel!...
              qualcosa che in tanti e tanti anni,
            cercando tra gioie ed affanni,
            ancora non poté riporre
                   da portar via con sé.
              E gli altri si assidono a mensa,
            ma egli ancor cerca, ancor pensa
            al niente, al niente che gli occorre,
                   a un piccolo perché,
              nel piccolo passo, ch'è un volo
            di mosca, ch'è un attimo solo...
            Quel giorno anche per me, campane,
                   sonate pur così,
              quel canto, in quell'ora, s'inalzi,
            portatemi, o piccoli scalzi,
            portatelo anche a me quel pane,
                   sul vostro mezzodì.





























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