Page 68 - Canti di Castelvecchio
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Con l'uomo che va nella notte,
            tra gli aspri urli, i lunghi racconti
            del treno che corre per grotte
            di monti, sopra lenti ponti,
            vien nell'ombrìa la voce pia:
                   Ave Maria...


            48. Maria

              Ti splende su l'umile testa
            la sera d'autunno, Maria!
            Ti vedo sorridere mesta
            tra i tocchi d'un'Avemaria:
            sorride il tuo gracile viso;
            né trova, il tuo dolce sorriso,
                   nessuno:
              così, con quelli occhi che nuovi
            si fissano in ciò che tu trovi
            per via; che nessuno ti sa;
            quelli occhi sì puri e sì grandi,
            coi quali perdoni, e domandi
                   pietà:
              quelli occhi sì grandi, sì buoni,
            sì pii, che da quando li apristi,
            ne diedero dolci perdoni!
            ne sparsero lagrime tristi!
            quelli occhi cui nulla mai diede
            nessuno, cui nulla mai chiede
                   nessuno!
              quelli occhi che toccano appena
            le cose! due poveri a cena
            dal ricco, ignorati dai più;
            due umili in fondo alla mensa,
            due ospiti a cui non si pensa
                   già più!

























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