Page 211 - Carmina - Poesie latine
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Tum fidem, Regina, fere sub albam
per genas offundit amor ruborem,
tum reclinatis oculis inest lux
420 consiliumque,
dum tibi Sol et bona pollicetur
augur et dulci decus omne proli,
rite dum subiecta iugo coruscant
culmina flammis.
A MARGHERITA DI SAVOIA REGINA D'ITALIA
Il vento romba in maestosa voce, 365
e con ruote di neve si dibatte
contro l'alte pareti, ove son gli erti,
bianchi deserti.
Irrigidita nel ghiacciato manto,
l'eccelsa vetta da un oceano immenso 370
di globee nubi solitaria s'erge
e in ciel s'immerge.
Sola nel cielo sta l'isola nuova,
cui lambon muti i nubilosi flutti:
e col ciel parla, e dal suo ciel riceve 375
raggi la neve.
O crasse nebbie, che di scialbe strisce
il pian coprite insino al terso giro
dell'orizzonte, dove l'ampia appare
curva del mare, 380
a noi velate quella bassa vita
d'acri pensieri e torbe passïoni,
ove serpeggia nella nube fosca
la voglia losca.
O azzurro arco del ciel, mare di venti, 385
o nevi immacolate, eccelse vette
che le stelle specchiate, alti splendori,
parlate ai cuori!
Limpido l'aere ed è l'anima pura;
solenne è l'orizzonte e largo il cuore; 390
la mente ondeggia dal picco romito
per l'infinito.
E par dal diadema ampio di cime,
che s'incurva nevoso e si dilarga,
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