Page 81 - Giorgio Vasari
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pezzo, come per esemplo la testa sola di rilievo ammaccato in un
punzone solo d'acciaio, e così l'altre parti che si commettono a quella;
fabbricati così d'acciaio tutti i punzoni che bisognano per la medaglia,
si temprano col fuoco, et in sul conio dell'acciaio stemperato, che
debbe servire per cavo e per madre della medaglia, si va
improntando a colpi di martello e la testa e l'altre parti a' luoghi loro.
E dopo l'avere improntato il tutto, si va diligentemente rinettando e
ripulendo e dando fine e perfezione al predetto cavo, che ha poi a
servire per madre. Hanno tuttavolta usato molti artefici d'incavare
con le ruote le dette madri in quel modo che si lavorano d'incavo i
cristalli, i diaspri, i calcidonii, le agate, gli ametisti, i sardonii, i
lapislazuli, i crisoliti, le corniuole, i cammei, e l'altre pietre orientali;
et il così fatto lavoro fa le madri più pulite, come ancora le pietre
predette. Nel medesimo modo si fa il rovescio della medaglia; e con
la madre della testa e con quella del rovescio si stampano medaglie
di cera o di piombo, le quali si formano di poi con sottilissima polvere
di terra atta a ciò; nelle quali forme, cavatane prima la cera o il
piombo predetto, serrate dentro a le staffe, si getta quello stesso
metallo che ti aggrada per la medaglia. Questi getti si rimettono nelle
loro madri d'acciaio, e per forza di viti o di lieve et a colpi di martello
si stringono talmente, che elle pigliano quella pelle dalla stampa che
elle non hanno presa dal getto. Ma le monete e l'altre medaglie più
basse si improntano senza viti, a colpi di martello con mano; e quelle
pietre orientali che noi dicemmo di sopra, si intagliano di cavo con le
ruote per forza di smeriglio, che con la ruota consuma ogni sorte di
durezza di qualunque pietra si sia. E l'artefice va spesso improntando
con cera quel cavo che e' lavora, et in questo modo va levando dove
più giudica di bisogno, e dando fine alla opera. Ma i cammei si
lavorano di rilievo, perché essendo questa pietra faldata, cioè bianca
sopra e sotto nera, si va levando del bianco tanto, che o testa o
figura resti di basso rilievo bianca nel campo nero. Et alcuna volta,
per accomodarsi che tutta la testa o figura venga bianca in sul campo
nero, si usa di tignere il campo, quando e' non è tanto scuro quanto
bisogna. E di questa professione abbiamo viste opere mirabili e
divinissime antiche e moderne.