Page 82 - Giorgio Vasari
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Cap. XIII. Come di stucco si conducono i lavori bianchi, e del modo del fare la forma
               di sotto murata, e come si lavorano.


               Solevano  gl'antichi,  nel  volere  fare  volte  o  incrostature  o  porte  o
               finestre  o  altri  ornamenti  di  stucchi  bianchi,  fare  l'ossa  di  sotto  di

               muraglia, che sia o di mattoni cotti o vero di tufi, cioè sassi che siano
               dolci e si possino tagliare con facilità; e di questi murando, facevano
               l'ossa di sotto, dandoli o forma di cornice o di figure o di quello che
               fare volevano, tagliando de' mattoni o delle pietre, le quali hanno a
               essere  murate  con  la  calce.  Poi  con  lo  stucco  che  nel  capitolo  IIII

               dicemmo impastato di marmo pesto e di calce di trevertino, debbano
               fare sopra l'ossa predette la prima bozza di stucco ruvido, cioè grosso
               e granelloso, acciò vi si possi mettere sopra il più sottile, quando quel

               di  sotto  ha  fatto  la  presa,  e  che  sia  fermo,  ma  non  secco  affatto.
               Perché lavorando la massa della materia in su quel che è umido, fa
               maggior presa, bagnando di continuo dove lo stucco si mette, acciò si
               renda  più  facile  a  lavorarlo.  E  volendo  fare  cornici  o  fogliami
               intagliati, bisogna avere forme di legno, intagliate nel cavo di quegli

               stessi intagli che tu vuoi fare.

               E si piglia lo stucco che sia non sodo sodo, né tenero tenero, ma di
               una maniera tegnente; e si mette su l'opra alla quantità della cosa
               che si vuol formare, e vi si mette sopra la predetta forma intagliata,
               impolverata di polvere di marmo; e picchiandovi su con un martello,

               che  il  colpo  sia  uguale,  resta  lo  stucco  improntato:  il  quale  si  va
               rinettando e pulendo poi, acciò venga il lavoro diritto et uguale. Ma
               volendo che l'opera abbia maggior rilievo allo infuori, si conficcano,
               dove ell'ha da essere, ferramenti o chiodi o altre armadure simili che

               tenghino  sospeso  in  aria  lo  stucco,  che  fa  con  esse  presa
               grandissima: come negli edificii antichi si vede, ne' quali si truovano
               ancora gli stucchi et i ferri conservati sino al dì d'oggi. Quando vuole,
               adunque, l'artefice condurre in muro piano un'istoria di basso rilievo,

               conficca prima in quel muro i chiovi spessi, dove meno e dove più in
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