Page 84 - Giorgio Vasari
P. 84
fatto, lo lavori et intagli secondo la forma del suo modello. E degli
artefici di così fatto mestiero si sono vedute ancora opere di bossolo
lodatissime et ornamenti di noce bellissimi, i quali quando sono di bel
noce, che sia nero, appariscono quasi di bronzo. Et ancora abbiamo
veduto intagli in noccioli di frutte, come di cirege e meliache, di mano
di tedeschi molto eccellenti, lavorati con una pacienza e sottigliezza
grandissima. E sebbene e' non hanno gli stranieri quel perfetto
disegno che nelle cose loro dimostrano gl'italiani, hanno
nientedimeno operato et operano continovamente in guisa, che
riducono le cose a tanta sottigliezza, che elle fanno stupire il mondo;
come si può vedere in un'opera, o per meglio dire, in un miracolo di
legno di mano di maestro Ianni franzese, il quale abitando nella città
di Firenze, - la quale egli si aveva eletta per patria -, prese in modo
nelle cose del disegno, del quale gli dilettò sempre, la maniera
italiana, che con la pratica che aveva nel lavorar il legno fece di tiglio
una figura d'un S. Rocco grande quanto il naturale, e condusse con
sottilissimo intaglio tanto morbidi e traforati i panni che la vestono et
in modo cartosi, e con bello andar l'ordine delle pieghe, che non si
può veder cosa più maravigliosa. Similmente condusse la testa, la
barba, le mani, e le gambe di quel Santo con tanta perfezzione, che
ella ha meritato e meriterà sempre lode infinita da tutti gli uomini; e,
che è più, acciò si veggia in tutte le sue parti l'eccellenza dell'artefice,
è stata conservata insino a oggi questa figura nella Nunziata di
Firenze sotto il pergamo, senza alcuna coperta di colori o di pitture,
nello stesso color del legname, e con la sola pulitezza, e perfezzione
che maestro Ianni le diede, bellissima sopra tutte l'altre che si veggia
intagliata in legno.
E questo basti brevemente aver detto delle cose della scultura.
Passiamo ora alla pittura.
DELLA PITTURA