Page 25 - Il Perugino
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grande pittore d'Italia.


                Ad  esempio,  Agostino  Chigi,  in  una  lettera  destinata  al  padre
                Mariano datata 7 novembre 1500, descrisse il Perugino come "il

                meglio  maestro  d'Italia",  e  Vasari,  nelle  Vite  del  1568  scrisse
                come  la  sua  pittura  "tanto  piacque  al  suo  tempo,  che  vennero
                molti di Francia, di Spagna, d'Alemania e d'altre province per

                impararla".


                Dopo  un  periodo  d'oro,  la  sua  arte  subì  una  crisi,  venendo
                misconosciuta e criticata, accusata di formalismo, ripetitività e
                ipocrisia.

                Alla base di questi mutamenti vi furono gli insuccessi di opere
                come  Amore  e  Castità  per  la  marchesa  di  Mantova  o  la  Pala

                della Santissima Annunziata per Firenze.


                Solo  con  gli  studi  otto  e  novecenteschi  la  sua  figura  riebbe  il
                posto che le spetta nell'arte italiana, ritornando a comprenderne

                la portata innovativa.
                In  seguito,  gli  studi  scientifici  sull'autore  hanno  conosciuto  di
                nuovo fasi di stasi, attenzione marginale e incomprensione.

                Con  il  diffondersi  delle  avanguardie  storiche  e  con  le
                rivoluzioni dell'arte contemporanea, Perugino, quale esponente

                del  gusto  "classico",  è  stato  spesso  sottovalutato,  in  quanto
                lontano dai canoni del gusto contemporaneo.


                Più  recentemente  l'interesse  nei  confronti  della  sua  arte  si  è

                rinnovato,  ma  legato  soprattutto  al  rifiorire  degli  studi  sul
                giovane Raffaello, oppure con apporti specifici e settoriali che
                hanno  mancato  di  dare  un  quadro  completo  dell'importanza

                storico artistico del grande pittore.
                Un'occasione di riscoperta è stata la grande mostra monografica

                sul  pittore  che  gli  è  stata  dedicata  dalla  Galleria  nazionale
                dell'Umbria nel 2004.





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