Page 24 - Il Perugino
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uscì  un'intera  generazione  di  pittori  di  scuola  umbra  che
                diffusero ampiamente il suo linguaggio artistico.


                Inoltre Perugino svolse numerose commissioni che provenivano

                da altre città d'Italia, come Lucca, Cremona, Venezia, Bologna,
                Ferrara,  Milano  e  Mantova,  senza  trascurare  i  suoi  importanti
                soggiorni a Roma e nelle Marche.


                Per  garantirsi  un  continuo  lavoro  Perugino  aveva  organizzato

                capillarmente le fasi della produzione artistica e il ricorso agli
                assistenti.
                Le opere venivano di solito trascinate per le lunghe, sospese e

                poi riprese più volte, in modo da portare avanti più incarichi e
                non restare mai senza lavoro.

                Il  maestro  riservava  per  sé  le  parti  di  maggior  complessità  a
                prestigio  del  dipinto,  mentre  alcune  parti  accessorie,  come

                sfondi e predelle venivano affidate agli assistenti, in modo da
                accelerare i tempi di esecuzione.

                Il  disegno  della  composizione  spettava  invece  sempre  al
                maestro, che creava schemi grafici e cartoni preparatori.


                La  compresenza  di  più  mani  in  un'opera  era  organizzata  in
                modo  da  non  far  scadere  la  qualità  e  l'unitarietà  dell'opera,

                seguendo un unico stile.


                La  replica  frequente  di  soggetti  e  composizioni  non  veniva
                considerata all'epoca come una mancanza di inventiva, anzi era

                spesso richiesta esplicitamente dalla committenza.
                I  contemporanei  di  Pietro  Vannucci  lo  considerarono  come  il
                più  grande  tra  i  protagonisti  di  quel  rinnovamento  dell'arte

                italiana nel culmine del Rinascimento, tra gli ultimi decenni del
                XV e i primi del XVI secolo.

                La  portata  delle  sue  innovazioni  e  lo  straordinario  livello
                qualitativo della sua arte vennero ben compresi, tanto che alla

                fine  del  Quattrocento  veniva  considerato  all'unanimità  il  più



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