Page 30 - Il Perugino
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È legato a una colonna di porfido rosso e il suo corpo nudo ha
un modellato di una bellezza ideale ispirata sicuramente alla
statuaria antica, come il Doriforo di Policleto.
A parte il sottile e semitrasparente perizoma, il santo è nudo,
con lo sguardo rivolto languidamente al cielo secondo uno
schema ormai ben consolidato nell'arte del pittore, conosciuto
per la prima volta nell'affresco di San Sebastiano tra i santi
Rocco e Pietro di Cerqueto, presso Perugia.
In basso la tavola presenta l'iscrizione "SAGITTAE TUAE
INFIXAE SUNT MICHI", dal Salmo 37.
L'illuminazione è chiara e dolcemente soffusa, sia nel
paesaggio, che schiarisce verso l'orizzonte secondo l'esempio
fiammingo filtrato dai fiorentini, sia nel modellato del corpo,
reso con un'attenzione anatomica di grande realismo.
Esiste una versione pressoché identica dell'opera nel Museo
d'Arte di San Paolo in Brasile, dove mancano solo l'iscrizione e
le architetture in rovina, ritenuta generalmente una copia
autografa dell'artista di una decina d'anni successiva.
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