Page 64 - Il mercante d'arte di Hitler
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Lichtwark,  in  particolare,  a  prestare  il  maggior  servizio  alla

                causa del movimento, di cui rappresenta di gran lunga la figura

                più popolare. Cornelius Gurlitt lo conosce già dagli anni Ottanta
                del  secolo  XIX,  quando  Lichtwark  è  subentrato  al  suo  posto

                come inviato culturale della rivista «Die Gegenwart». Nel 1886

                Lichtwark  è  passato  poi  a  ricoprire  la  carica  di  direttore  alla

                Kunsthalle  di  Amburgo,  dove  ha  potuto  dar  seguito  ai  propri

                ideali formativi. Qui ha reso la collezione accessibile al grande
                pubblico,  in  particolare  ai  bambini,  mediante  l’osservazione

                collettiva dei quadri in un modo fino ad allora sconosciuto. È

                per questo annoverato tra i padri della pedagogia museale.

                   Lichtwark  punta  sulla  forza  del  dilettantismo,  su  un

                “temerario” confronto con l’arte. In questa direzione va inteso
                pure  il  motto  di  Cornelius  Gurlitt,  quando  dice:  «Sono  un

                dilettante». Anche Lichtwark persegue i propri ideali educativi

                in campo artistico sullo sfondo di un’idea sempre più decisa di

                nazione tedesca. La terza figura centrale del movimento, Julius

                Langbehn, dà a quest’ultimo un’impronta pericolosa. Cornelius
                Gurlitt  stringe  già  molto  presto  contatti  con  lo  storico

                dell’architettura, da quando questi, a metà degli anni Ottanta del

                secolo XIX, si pone alla ricerca di un interlocutore critico con cui

                mettere alla prova a cadenza regolare le controverse tesi del suo

                libro,  poi  pubblicato  nel  1890,  Rembrandt  come  educatore.  I

                loro colloqui hanno toni bellicosi, ma lasciano comunque una
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                profonda  impressione  in  Gurlitt .  Nei  primi  anni  del  secolo
                l’opera di Langbehn non conosce ancora il suo trionfo. Più tardi

                essa servirà da base per l’ideologia nazionalsocialista, e in ogni

                nuova edizione i toni antisemiti si faranno più aspri. Langbehn

                tenterà di affermare il suo Rembrandt “educatore”, in cui crede

                di  ravvisare  la  rinascita  del  “carattere  basso-tedesco”;  le  sue




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