Page 252 - Diventa un artista del disegno
P. 252
Conferire un'espressione realistica a un dipinto non è una faccenda così
semplice come può sembrare. Se si potesse posizionare la persona reale
dietro la cornice e improvvisamente fissarla per sempre con una di quelle
espressioni passeggere sul volto, per quanto naturale possa essere stata la
sua espressione in quel momento, fissata per sempre risulta terribile, e
soprattutto irrealistica.
Come abbiamo già detto, poche linee scarabocchiate su un pezzo di carta
da un artista consumato darebbero una sensazione di vita migliore rispetto
a questa realtà fissata. In definitiva, non è con la ricerca dell'effettiva
realizzazione che l'espressione e la vita vengono trasmesse in un ritratto.
Ogni volto ha un'espressione di un tipo molto più interessante e
permanente rispetto a questi momentanei tumulti nella sua forma
determinati da una risata, da un pensiero passeggero, eccetera.
E non si deve mai dimenticare che un ritratto è una tavola dipinta che
rimane per secoli priva di movimento. Perciò una grande quantità di
quiete deve rientrare nella sua composizione. I ritratti nei quali ciò non è
stato tenuto a mente, per quanto siano piacevoli in una mostra di pittura,
dove vengono visti solo per pochi istanti, annoiano se visti costantemente,
e alla fine risultano molto irritanti.
Ma la vera espressione in un volto è qualcosa di molto più durevole di
questi movimenti effimeri: quella che appartiene alla forma di un volto, e i
segni lasciati su quella forma dalla vita e dal carattere della persona. Ciò è
molto più interessante di quelle espressioni passeggere, i risultati della
contrazione di certi muscoli al di sotto della pelle, il cui effetto è molto
simile nella maggior parte delle persone.
É compito del ritrattista trovare questa espressione più durevole e darle
nobile espressione nel suo lavoro.
Elaborare gli abiti