Page 192 - Diventa un artista del disegno
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colori più disgregato e discontinuo, poiché cattura più luce, aumentando
così la forza dell'impressione. Claude Monet e i suoi seguaci nella ricerca
della brillantezza impiegarono questa qualità in molti dei loro dipinti, con
risultati nuovi e impressionanti.
Ma ciò è a discapito di molte belle qualità della forma, poiché la ruvidità
della superficie non si presta facilmente alle finezze delle forme. Nel caso
del lavoro di Claude Monet, tuttavia, ciò non conta, perché la forma e tutte
le sue sottigliezze non erano una cosa che tentava di sfruttare. La natura è
sufficientemente vasta per realizzare un bel lavoro in ambiti separati della
vista, sebbene non si possa mettere un lavoro del genere sullo stesso piano
di dipinti di successo con un più ampio raggio d'azione.
E’ la particolare bellezza visiva di una luce e di una atmosfera scintillanti,
del quale è stato uno dei primi a fare uno studio a sé, potrebbe esistere a
malapena in un lavoro che mira anche al significato di una bella forma,
poiché il richiamo della forma, come spiegato in un capitolo precedente,
non è interamente dovuto a una percezione visiva ma a una mentale, nella
quale il senso del tatto entra per associazione.
Lo scintillio e il luccichio della luce distrugge questa idea tattile, che
invece viene mantenuta meglio in lampi più tenui.
Vi è un altro punto legato all'uso del colore denso, che a mio avviso non è
abbastanza noto, e cioè il fatto che si scolorisce prima quando l'olio
presente nella sua composizione giunge in superficie. Quindici anni fa ho
fatto ciò che sarebbe bene per ogni studente fare il più presto possibile,
ovvero elaborare una tabella dei colori che si intende utilizzare.
Prendete una buona tela bianca, e disponetevi su colonne i diversi colori,
in modo simile a come fareste sulla vostra tavolozza, scrivendovi accanto
i nomi a china. Poi prendete un mestichino, preferibilmente di avorio, e
trascinatelo dalle singole masse di colore in modo da ottenere una
gradazione di diversi spessori, dallo strato più sottile possibile dove il
mestichino termina la sua corsa fino alla massa spessa dove era stato
spremuto fuori dal tubetto.