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Tavola XXXVI – La resa di Breda, Velázquez (Prado).
Quando si fa riferimento a linee verticali, orizzontali o diagonali, non si
deve presumere che si intendano sempre linee spoglie. Non vi è una linea
verticale pura in un pino o in un cipresso, né una linea orizzontale pura in
un tratto di campagna, bensì è l'intero movimento delle loro linee a essere
o verticale o orizzontale. E allo stesso modo, se si parla di una
composizione costruita su una diagonale, è raro che nella composizione vi
sia una linea diagonale spoglia, ma è il movimento generale che attraversa
la tavola in armonia con l'una o l'altra diagonale.
E quando è così, si costituisce una unità tra il progetto e i suoi contorni.
Un buon esempio di linee verticali, orizzontali e diagonali che uniscono
un dipinto è "La resa di Breda" di Velázquez, qui riprodotta. Notate
l'accordo verticale nelle lance a sinistra, che continua nella zampa del
cavallo e nella gamba frontale della figura che riceve la chiave, e la linea
orizzontale creata dal volume scuro della città lontana, proseguita dal
fucile portato sulla spalla della figura con il cappello a cencio dietro il
gruppo principale.
Velázquez ha fatto l'impossibile per ottenere questa linea, poiché è
improbabile che un fucile si portasse in quella posizione, puntato dritto
alla testa dell'uomo dietro. Linee orizzontali si trovano anche nel cielo e
nel paesaggio distante, e una attraversa proprio il gruppo di lance.
L'impiego della diagonale è un'altra cosa sorprendente nelle linee di
questo dipinto. Se posizionate un righello sulla linea obliqua della
bandiera dietro la testa del cavallo a destra, scoprirete che è esattamente