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descrivere il fenomeno del feedback.



               Nota sul debriefing di testimoni


               La raccolta di testimonianze è un esercizio difficile. In generale, ogni

            conversazione determina dei travisamenti che modificheranno la natura dei
            ricordi.
               Prima di tutto, un testimone tende, in modo inconscio, ad adattare il suo

            discorso   al   suo   interlocutore   e   a   proporgli   una   versione   che,
            apparentemente, lo valorizza di più.
               In secondo luogo, quando si tratta di eventi intrisi di significati sociali o
            politici, il testimone tenderà ad allinearsi al gruppo sociale coinvolto di cui

            si sente membro. Immaginiamo, per esempio, un incidente che coinvolga
            un  automobilista,  un  ciclista e un pedone.  I  testimoni "automobilisti"
            avranno la tendenza ad accusare il ciclista o il pedone, i testimoni "ciclisti"

            avranno   la   tendenza   a   discolpare   il   ciclista   e   i   testimoni   "pedoni"   a
            discolpare il pedone.
               I testimoni hanno sempre la tendenza a costruire, coscientemente o no,

            volontariamente o no, una versione dei fatti corrispondente al loro ruolo
            sociale.
               Questo comportamento, che si può osservare in qualunque colloquio,

            come   ad   esempio   quelli   svolti   durante   un'indagine   sociologica   o
            psicologica, è particolarmente interessante quando si applica a un incidente
            traumatico, soprattutto se quest'ultimo si è svolto velocemente o in modo
            confuso. Infatti, spesso, in situazioni di questo tipo, gli organi sensoriali

            dell'individuo non hanno la possibilità di afferrare l'evento in maniera
            totale,   perciò   il   cervello   mette   insieme   tutti   gli   elementi   recepiti   per
            costruire   una   versione   logicamente   coerente.   Questo   fenomeno   è

            conosciuto con il nome inglese di feedback. È un riflesso che consiste nel
            sostituire   istintivamente   una   sensazione   parzialmente   identificata
            dall'organo sensoriale con un'altra che appartiene già alla nostra memoria.
            È così che, quando sentiamo male un suono o un gruppo di suoni, la zona

            psico-uditiva lo ricostruisce sostituendolo con un altro che conosce. Lo
            stesso vale per l'occhio. Un'immagine troppo fuggevole per essere vista
            distintamente viene sostituita con un'altra che la mente già conosce e che

            appartiene alla memoria visiva del testimone. A questo fine il cervello
            associa   i   diversi   elementi   sensoriali   (rumore,   immagine   fuggevole,




            Thierry Meyssan                                17                          2002 - Il Pentagate
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